TARI NON PAGATA, DOPO QUANTO TEMPO VA IN PRESCRIZIONE?

La Tari, acronimo di Tassa Rifiuti, rappresenta il tributo locale destinato alla copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Tale tassa è riscossa dai Comuni e viene pagata dai proprietari o detentori di immobili in grado di produrre rifiuti, indipendentemente dall’uso effettivo degli stessi.

Quando si prescrive la Tari?

La Tari, come tutti i tributi locali, è soggetta a prescrizione – così come altre tasse, tra cui l’IMU. La normativa vigente stabilisce che la Tari si prescrive in un termine di 5 anni. Questo significa che, trascorsi 5 anni dal momento in cui il pagamento doveva essere effettuato, il Comune non può più richiedere il pagamento della tassa.

Da quando decorrono i termini?

La prescrizione della Tari inizia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere pagata. Ad esempio, la Tari relativa all’anno 2018 inizia a prescriversi dal 1° gennaio 2019 e va in prescrizione il 1° gennaio 2024.

Eccezioni alla prescrizione della Tari

La prescrizione può essere interrotta da un atto formale di richiesta di pagamento, come una cartella esattoriale. Quando ciò accade, il termine di prescrizione si azzera e inizia nuovamente dal principio. Per esempio, se il Comune invia una cartella esattoriale nel quarto anno, il termine di prescrizione ricomincia a contare 5 anni da quel momento.

In alcuni casi, la prescrizione della Tari può allungarsi. Questo avviene principalmente quando il pagamento è dovuto in seguito a una sentenza giudiziaria. Se il tribunale conferma, anche solo parzialmente, l’obbligo di pagamento della Tari, la prescrizione non è più di 5 anni, ma segue il termine ordinario di 10 anni.

Le cartelle esattoriali relative alla Tari seguono lo stesso termine di prescrizione della tassa stessa, ovvero 5 anni. Anche queste, come la Tari, possono vedere i termini di prescrizione interrotti da ulteriori notifiche di pagamento.

Quando non pagare la Tari: far valere la prescrizione

Una volta che la Tari è prescritta, il contribuente ha il diritto a non pagare la tassa. Tuttavia, non basta ignorare l’avviso di pagamento: è necessario far valere la prescrizione presentando un’istanza di autotutela per chiedere lo sgravio. Se il Comune non risponde, il contribuente ha 60 giorni di tempo per presentare un ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale.

Prescrizione Tari 2024: cosa si potrà non pagare nel 2024?

Dal 1° gennaio 2024, sarà possibile non pagare la Tari relativa all’anno 2018, a condizione che non ci siano state interruzioni della prescrizione. Inoltre, si prescriveranno anche le cartelle esattoriali notificate nel 2018, indipendentemente dall’anno di riferimento della tassa. Allo stesso modo, le tasse sui rifiuti per le quali è stata emessa una sentenza nel 2014 si prescriveranno nel 2024.