Scopri chi paga l’IMU con il comodato d’uso gratuito e le agevolazioni fiscali previste per il 2024.
Oggi 16 dicembre 2024 scade il secondo appuntamento dell’anno con l’IMU, che prevede il pagamento del saldo, dopo l’acconto versato a giugno scorso.
E’ bene sapere che ci sono delle specifiche agevolazioni sull’IMU: oltre alle esenzioni previste dalla legge, ci sono situazioni in cui è possibile ottenere uno sconto su questa imposta.
E’ il caso, ad esempio, degli immobili concessi in comodato d’uso gratuito, per i quali anche per il 2024 è prevista una riduzione della base imponibile dell’abitazione e delle relative pertinenze ai fini del calcolo dell’IMU.
Chi paga l’IMU con il comodato d’uso gratuito?
Il comodato d’uso gratuito è un contratto che permette al proprietario di un bene mobile o immobile di concederlo in uso gratuito a un altro soggetto, solitamente un familiare, il quale se ne serve per un periodo di tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituirlo.
Questo tipo di contratto ha implicazioni fiscali di rilievo, con particolare riferimento all’IMU, ossia l’imposta municipale propria.
Secondo quanto previsto dall’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 23/2011, anche in caso di comodato d’uso gratuito, il pagamento dell’IMU spetta al proprietario dell’immobile, o al titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie secondo le quote di possesso.
Il comodatario, quindi, non è il soggetto passivo dell’IMU, visto che è titolare di un diritto personale di godimento e non di un diritto di proprietà.
Come già accennato prima, per chi concede un immobile in comodato d’uso gratuito, è prevista una riduzione dell’IMU, a patto però di rispettare una serie di condizioni che vedremo a breve.
Quando conviene fare il comodato d’uso?
Prima di analizzare da vicino i requisiti da rispettare per ottenere lo sconto sull’IMU, diamo uno sguardo ai vantaggi del comodato d’uso gratuito:
- contratto flessibile: prevista la possibilità di fare il comodato d’uso gratuito anche in forma orale, senza la necessità di registrazione:
- costi ridotti: il contratto prevede un esborso solo per i costi di registrazione all’Agenzia delle Entrate, con il pagamento dell’imposta di registro solo una volta nel caso di comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato;
- agevolazioni sull’IMU: per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito a un familiare è prevista la riduzione del 50% della base imponibile dell’IMU;
- comodatario: chi usufruisce del comodato non è tenuto al pagamento di spese straordinarie che restano in capo al comodante. Il comodatario ha diritto al risarcimento da parte del comodante nel caso in cui dovesse scoprire danni o difetti di cui il proprietario dell’immobile era a conoscenza.
IMU comodato d’uso gratuito familiare 2024
Anche per il 2024 sono previste agevolazioni per l’IMU in caso di comodato d’uso gratuito a un familiare.
La legge di bilancio 2020 prevede la riduzione della base imponibile al 50% per gli immobili concessi in comodato gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado.
Questo beneficio si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge di quest’ultimo in presenza di figli minori.
La riduzione del 50% della base imponibile dell’IMU non si applica alle unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Di seguito elenchiamo le condizioni da rispettare per poter beneficiare dell’agevolazione sull’imposta:
parentela: comodato d’uso gratuito solo tra parenti in linea retta, quindi tra genitori e figli;
residenza: il comodante deve risiedere nello stesso Comune in cui si trova l’immobile dato in comodato. Il comodante non deve possedere altri immobili di natura abitativa in Italia, ad eccezione dell’abitazione principale ubicata nello stesso Comune e non classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso);
destinazione d’uso: il comodatario deve utilizzare l’immobile come abitazione principale;
tipologia immobile: è necessario che l’unità abitativa in comodato non sia classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
contratto: il contratto di comodato d’uso gratuito deve essere regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Da tenere bene a mente un indirizzo della Corte di Cassazione che con la sentenza n. 37346 del 20/12/2022, ha chiarito che nel caso in cui comodante e comodatario sono comproprietari dell’immobile oggetto di comodato, non è possibile riconoscere l’agevolazione fiscale IMU consistente nella riduzione della base imponibile del 50%.
Obbligo dichiarazione IMU per comodato gratuito
In passato per poter accedere alla riduzione del 50% dell’IMU per gli immobili in comodato d’uso gratuito, era obbligatorio presentare una dichiarazione al Comune in cui si trovava l’immobile.
Dal 2019 è stato abolito l’obbligo dell’invio della suddetta dichiarazione in caso di comodato gratuito tra parenti di primo grado.
La semplificazione è stata introdotta dall’articolo 3-quater della legge di conversione del Decreto Crescita, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2019.
Autocertificazione comodato d’uso gratuito immobile IMU
La decadenza dell’obbligo della dichiarazione per il comodato gratuito, non ha eliminato l’autocertificazione che deve essere compilata da parte del proprietario, con l’apposizione della sua firma, unitamente a una copia del suo documento di identità, da presentare al Comune di riferimento
Solitamente, l’autocertificazione contiene alcuni elementi essenziali quali:
- i dati anagrafici del proprietario e del comodatario;
- la descrizione dell’immobile;
- l’attestazione della concessione in uso gratuito dell’immobile;
- la dichiarazione dell’utilizzo dell’immobile come abitazione principale da parte del comodatario;
- l’indicazione della residenza del proprietario nello stesso comune.